BENEVENUTI SU BEDDA DA TIZIANA E BASILIO

Amiamo la Sicilia: la sua terra, il suo mare, il suo cibo, la sua cultura. Noi di BEDDA proponiamo una combinazione perfetta, ottimo cibo di strada accompagnato dalla tradizionale cultura dei Cunti [storie]. Una nuova formula, che unirà all’emozione del palato, quello dell’anima.

PANE cunzatu&cuntatu di Basilizzu

BEDDAsito

BEDDA a to’ casa

Avete voglia di una serata diversa a casa vostra con i vostri amici? Noi di BEDDA vi portiamo i nostri Pani cunzati&cuntati, per passare una serata tutta siciliana tra cibo siciliano di grande qualità e storie di grande umanità.

BEDDA a noleggiu

Per chi vuole realizzare un’iniziativa promozionale di Sicily Marketing, noi vi diamo la possibilità di noleggiare la nostra ApeBEDDA ed impiegarla come angolo ristoro, bar o per un servizio fotografico.

BEDDA a to’ festa

Dagli eventi aziendali ai compleanni, dai battesimi alle comunioni e cresime, dalle feste di laurea agli anniversari, e perché no anche ai matrimoni con un rinfresco fuori dalla chiesa per stupire tutti i tuoi invitati.

La Storia di Basiluzzu

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    1957 - ARRIVA BASILUZZU

    Il mio nome è Basilio, sono nato ad Acquedolci in provincia di Messina, paesino che si affaccia sul mar Tirreno. Quando soffia il vento dalla spiaggia si vede Alicudi, la più piccola delle isole Eolie. L’Isola delle farfalle. Mia madre Felicia mi chiama Basiluzzu, come lo scoglio che c’è tra Panarea e Stromboli. E ancora oggi, che ha 85 anni e io 58, mi chiama come lo scoglio. Mio padre Benedetto, non era presente al dolce evento. Era emigrato nell’agosto del 1956 per Milano; appena il tempo di concepirmi e poi ha preso il treno per il continente. Io da piccolo a sei anni guardando nella televisione in bianco e nero i balletti di Don Lurio, dissi a mia madre che il ballerino volevo fare. Quando mio padre Benedetto lo venne a sapere disse: – Ci manca sulu chistu, nu figghiu ballarinu – E mi ha guardato dritto dritto negli occhi con il suo sguardo pesante, e io come sempre mi sono fatto la pipì nei pantaloni. Poi da ragazzo finita la scuola media, lo chef volevo fare, mio padre disse: – Ci manca sulu chistu, nu figghiu cocu, ‘nta cucina ci sta a fimmina –  e mi ha iscritto all’Istituto Tecnico Industriale. Il diploma da perito elettrotecnico io l’ ho preso, ma questo lavoro non l’ho mai fatto, perché…

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    1975 - LA RADIO

    ….perchè a 18 anni con la nascita delle radio libere, insieme all’amico Enrico Porreca e gli amici del Bar Rocco di Cassina Nuova di Bollate, fondo Radio Music e divento disc-jockey. Il primo disco che ho trasmesso fu Starman di David Bowie. Ero talmente emozionato che mi tremava la mano e non riuscivo a puntare la puntina sulla traccia del vinile. Poi sono andato al militare. Destinazione  Roma, Cecchignola Scuola Trasmisisone. Quando si dice un destino segnato, trasmettere in ogni situazione, in ogni modo. Peccato però che quando sono tornato non c’è stato più posto per me dietro al microfono. E allora mi sono messo aldilàdelvetro a servizio degli altri disc-jockey. Che poi quando loro parlavano muovevo la bocca come se parlassi io. Poi un bel, anzi un brutto giorno, Radio Music l’ha comprata Claudio Cecchetto e l’ha fatta diventare Radio Deejay. Lui ha mandato via tutti. E io sono stato chiamato a Radio105. In radio c’ho lavorato una vita. Trentasei anni. Ho fatto  anche la direzione artistica di Radio105, RadioCapital, Gammaradio, LIFEGATEradio e poi…

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    2001 - IL TEATRO

    … e poi a 44 anni incontro il teatro, me ne innamoro e comicia una nuova fase della mia vita. Nel 2002 studio e divento attore. Entro a far parte della compagnia teatrale dei Teatri Possibili di Milano e partecipo agli spettacoli. “Cirano”, “Caligola”, “Locanda Almayer”, “Don Giovanni”, “Il cerchio di gesso del Caucaso”, “Sogno di una notte di mezza estate” etc. Ormai il teatro entra in prepotentemente nella mia vita. Voglio studiare di più. Nel 2004 lascio la radio, mi trasferisco a Roma, studio il “Teatro Poetico” di Dominque De Fazio dell’Actor’s Studio. Dopo qualche anno comincia a mancarmi la radio. Il mio primo amore. Comincio a maturare l’idea di unire quello che ho studiato nel teatro con la radio. Divento Storyteller radiofonico  e nasce  il primo radio-romanzo-siciliano, La Stanza dello Scirocco. Nel 2004 lo presento a LIFEGATEradio. Il progetto piace e va in onda ogni domenica sera alle 22:00. Esattamente 24 anni dopo torno dietro al microfono. Sempre di domenica sera. Sempre alle 22:00. Questa volta non mi trema la mano e il primo disco che trasmetto è Strade Paralle con la voce di due siciliani doc, Franco Battiato e Giuni Russo. Tutto bello no? Putroppo no! In un triste giorno…

     

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    2011 - RADIONSTAGE

    ….di giugno del 2011, vengo chiamato dall’amministratore di LIFEGATE radio e mi dice che non verrà rinnovato il mio contratto. Colpa la crisi.  Dopo 36 anni di radio perdo il lavoro, il mio amore assoluto, la mia passione. Per un anno cerco in tutti i modi di rientrarci, ma la risposta che mi sento dire dai miei amici ex colleghi è: “quello che fai è interessante, ma è un po’ di nicchia e poi non abbiamo budget. Sai c’è la crisi”.  Una mattina  ascoltando Radio24 sento che parlano dei cinquantenni che perdono il lavoro. C’è una psicologa in studio, dice che a quest’età si patisce di più una simile situazione perché si è meno flessibili. Un uomo che per molti anni ha svolto un ruolo si sente smarrito e si vede crollare il mondo addosso. Perde la fiducia nel futuro e soprattutto in se stesso. Dalla vergogna tende a isolarsi. La psicologa dice quant’è importante in momenti come questi avere il coraggio di raccontarsi, di condividere la propria storia. Decido di scrivere la mia storia e portarla in teatro. Mi serve. E così nasce RADIONSTAGE la radio che va in scena. Divento BOOKJOCKEY il fantino delle storie e porto sui palcoscenico di Milano, Monza e Roma il mio libro RADIOLIBERA AlDiLàDelVetro. Tutto bello no? Purtroppo No! Perchè…

     

     

  • BEDDAboxOK

    2015 - L'ApeBEDDA

    …perché nel nostro Bel Paese [che a chiamarlo così faccio un po’ fatica] è molto difficile vivere con il teatro. Un giorno in internet leggo: “Lo Street Food: il gusto italiano al tempo di crisi”. Cʼè una foto di un’Apecar con una cucina a bordo. Dietro al bancone un tipo che sembra uscito dai film di Buster Keaton. La sua faccia è pallida con tanto di baffoni tirati all’insù e folte sopracciglia. La cosa che lo proietta ai giorni nostri sono i numerosi tatuaggi che fanno capolino sotto le maniche tirate su del camice bianco da chef.  Davanti all’Apecar una fila di clienti che aspettano il loro turno. Lʼarticolo dice come negli ultimi tempi sta riscuotendo sempre più successo anche in Italia lo StreetFood, già famoso allʼestero soprattutto a New York e Londra. Nellʼarticolo si racconta di alcuni ragazzi che sentendosi continuamente sfruttati da un lavoro sempre più precario hanno deciso di “prendere la vita nelle loro mani”. Ricordo quello che cantava Gaber: “la strada è l’unica salvezza, c’è solo la voglia e il bisogno di uscire, di esporsi nella strada”. Decido che quello è il futuro. Nasce l’idea di BEDDA. Tiziana, mia moglie, è entusiasta di cambiare vita. E alllora via che si va…

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EVENTI

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    …finalmente è pronta la nostra CasaBEDDA, dove puoi assaggiare i nostri pani cunzati e cannoli, quando vuoi, basta chiamarci al 347 5792432

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Cu mancia e leggi crisci, cu nun mancia e non leggi sparisci.

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ApeCar Street Food • Milano 347 5792432

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